Potrei dire che la primavera è la mia stagione preferita. E’ il raggio di sole dopo una lunga notte, si rinasce insieme alla natura, le giornate si allungano ed inizi a sentire la calda brezza del mare.
Siamo a marzo, ancora addormentati dopo un lungo inverno. Anche se “lungo inverno” è un po’ esagerato in Sardegna, a me è sembrato un’eternità.
Oggi si va all’avventura… dove ci porta la strada.
Mi dice Luca mentre ci indirizzavamo verso Alghero
Tra una cosa e l’altra, ci ritroviamo sulla panoramica Alghero-Bosa, una bellissima strada lungo la costa che regala dei panorami assurdi.
Un paesaggio che non ha nulla da invidiare alle coste più famose della California. Infatti, stiamo pensando di mandare una lettera anche a TopGear per farli venire in Sardegna e girare una nuova puntata. 😀
Con noi c’è Arya (che aveva 3 mesi) e questa sarebbe la sua prima avventura lontano da casa, quindi siamo costretti a fermarci abbastanza spesso per i bisognini.
Fregati… non ci pensa minimamente perché è troppo presa dai profumini che la circondano. Questa situazione ci porta però nella Spiaggia della Speranza, a circa 8 km da Alghero.
Rimaniamo a bocca aperta quando tra fiori gialli e vegetazione incredibilmente folta, appare lei… una macchia limpida e turchese che ti faceva venire voglia di buttarti dentro.
Ci rimettiamo in viaggio con una sensazione di felicità indescrivibile. Hai presente quegli stati di benessere inspiegabili, la frenesia?! Ecco… una cosa simile. Ed era tutto dovuto a quella breve passeggiata.
Strada facendo, notiamo sulla sinistra un cartello con la scritta “Nuraghe Appiu” ma di questo percorso vi racconteremo la prossima volta.
Bosa
Continuiamo il nostro viaggio e tra chiacchiere e risate arriviamo a Bosa, con sottofondo musicale di un discutibile mix di Francesco Napoli.
Come tante città in Sardegna, anche Bosa è stata riconosciuta come “uno dei borghi più belli d’Italia”. Guardando le bellissime case e la loro disposizione da una parte all’altra del fiume Temo, non possiamo sostenere il contrario.
Località antica, è dominata dall’alto della collina dal castello dei Malaspina dove non troverai cannoni o armature. Niente di tutto ciò, ma una bellissima piazza con alberi verdi e la chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos che ospita al suo interno degli affreschi antichi.
Questo paesino è quasi un paradosso: nella parte bassa casettine colorate che ricordano un villaggio di pescatori ma poi alzando lo sguardo scopri un imponente castello medievale. Una città un po’… fiabesca. E’ la “Città del Sole”.
Purtroppo, lungo il fiume, non è escluso incontrare qualche essere abbandonato, come queste due graticole randage, che aspettano l’amore eterno… o almeno 2 kg di sardine, che alla fine sono un po’ la stessa cosa. 😀
Dopo la visita al castello, decidiamo di rientrare, ma non prima di provare a visitare una bellissima torre di cui inizialmente non riuscivamo a trovare né il nome né… la strada per raggiungerla.
La torre ARGENTINA
Ci siamo imbattuti in uno sterrato recintato e avevo quasi paura che da un momento all’altro uscisse il proprietario a cacciarci coi forconi.
Invece no, procediamo un po’ affaticati fino a quando davanti ci compaiono alcune dimore abbandonate che probabilmente erano utilizzate dai minatori. (?)
Finalmenteeee!
Col fiatone e col sole che scendeva velocemente, arriviamo alla torre.
Dietro di noi le colline col capellino di nuvole, riscaldate da una calda luce e poi all’orizzonte il mare calmo con le piccole onde che si muovevano in una lenta danza sotto il tramonto.
E rimani lì muto, davanti allo spettacolo della natura. Ogni tanto si sentiva solo il rumore di un rametto spezzato dai denti di Arya.
Un respiro profondo e si torna alla macchina. La strada del ritorno ci regala un tramonto unico, mai visto prima e, con “La cura” di Battiato in sottofondo, la mente vola lontano.
Arya è stremata (menomale… pensavamo non finisse più le batterie) e noi siamo contenti di aver conquistato un altro angolo della nostra amata Sardegna: Bosa, la Città del Sole.
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